MA ALLORA PRIMA ?

buona-pubblicità-siti-e-commerceSpesso mi capitava di cambiare canale tv quando arrivava il momento di quelli che Maurizio Costanzo chiama consigli per gli acquisti.

Diciamo pure tranquillamente che si tratta di uno sport nazionale e che talvolta provoca una rapida usura dei tasti del telecomando…

Ultimamente, contrariamente al solito, mi sono astenuto dal compulsivo gesto di zapping, soffermandomi con non trascurabile curiosità, sugli ultimi suggerimenti pubblicitari che i grandi marchi commerciali ci regalano.

Ed è qui che la mia attività di rompiballe si è imbattuta in un fenomeno estremamente diffuso: esaltare questa o quella proprietà di un prodotto confrontandola con la versione meno “upgradata” del medesimo.

Questo trend, presente soprattutto negli spot relativi a prodotti alimentari e per la casa, sembra veramente farla da padrone.

Volete che faccia qualche esempio (senza far nomi, naturalmente)?

Eccone alcuni.

La mamma di prima mattina arriva sorridente con una nuova confezione di biscotti e, mentre il pimpante pargolo sgranocchia la prelibatezza, lo zoom e la voce fuori campo si concentrano sul fatto che il frollino non contiene olio di palma…

Poi li raggiunge l’elegantissimo papà che negli spot, non so perché, è come minimo un direttore di filiale o un affermato professionista (ma questo è un altro discorso). Apre il frigo e prende uno yogurt. Anche qui giù a sperticate lodi per il fatto che ora il vasetto contiene il 30% in meno di grassi…

Il tonno che ora ha una lattina gratis, l’ammorbidente che non contiene più quel dannato componente inquinante e il deodorante senza alluminio sono solo alcuni esempi di come si punti a dimostrare quanto oggi (e sottolineo oggi) quel prodotto sia conveniente, rispettoso dell’ambiente, salutare.

Ma allora ieri…?

In pratica i bempensanti del settore marketing di quelle società  (e sono tante) che celebrano l’uscita del nuovo prodotto finalmente fruibile senza danni per l’uomo e la natura, ammettono implicitamente che la versione precedente, venduta probabilmente allo stesso prezzo, era di qualità assolutamente inferiore o ad un prezzo in proporzione maggiore.

A questo punto mi viene da dire che quello che adesso ci propongono enfaticamente è il minimo sindacale; era quello che ho comprato prima che non lo era!

“Bucato più bianco!” ma allora prima era un po’ grigio?

“Ancora più buoni!” quindi prima lo erano meno?

Insomma, cari amici, sappiate che se dal mese di dicembre ci diranno che la nuova formula di quel cosmetico non prevede più parabeni o che la merendina giornaliera dei nostri figli non contiene più i grassi idrogenati vuol dire che per tutti i precedenti anni della nostra vita hanno avuto la faccia come il culo di consigliarci qualcosa di più basso livello.

Eppure come lo pubblicizzavano…

Ma con questo metodo si sono sputtanati da soli.

Tana!

Paoloviscrive

MA ALLORA PRIMA ?ultima modifica: 2017-11-29T20:16:45+01:00da paoloviscrive
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